domenica 5 febbraio 2012

Last Minute Market

Quante volte, aprendo il frigorifero di casa ci siamo ritrovati a buttare, a malincuore, il cibo, perché appena scaduto o cucinato in abbondanza e conservato inutilmente per giorni.

Proprio dalla consapevolezza di questa prassi irresponsabile ed incredibilmente “costosa”, nasce nel 1998 il “Last Minute Market”, un progetto interdisciplinare coordinato dal Prof. Andrea Segrè, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna.

Il Last Minute Market, che nel 2003 diventa vera e propria realtà imprenditoriale con iniziative sia in Italia che all’estero, promuove, tramite l’ottimizzazione delle eccedenze, buone pratiche di sostenibilità ambientale, sociale, economica e nutrizionale.

Last Minute Market offre infatti un servizio di consulenza a tutti gli enti, pubblici e privati, interessati ad affrontare la problematica dello spreco alimentare e a trasformarla in risorsa.

In concreto, l’obiettivo principale di Last Minute Market è quello di rendere possibile il recupero delle merci invendute, che non hanno più valore commerciale, ma sono ancora idonee per il consumo.

I beni alimentari invenduti vengono raccolti attraverso il meccanismo della cessione gratuita ad enti ed associazioni che offrono assistenza a persone in condizioni di disagio sociale.

Il servizio, pertanto, interessa e coinvolge molteplici soggetti:

le piccole e grandi imprese agroalimentari, dalla produzione alla ristorazione collettiva e più in generale chiunque produca, suo malgrado, tutte queste eccedenze; gli enti caritativi di assistenza, preposti ad utilizzare queste eccedenze per soddisfare le esigenze dei più bisognosi; infine, le istituzioni pubbliche (comuni, province, regioni, asl) che, in tutti i casi, ne conseguono anche indirettamente un beneficio indiretto sia sul piano sociale che ambientale, vista l’incidenza che ha un simile sistema sulla spesa pubblica in materia di assistenza ai meno abbienti e di gestione e smaltimento rifiuti.

L’utilità e la validità di tale meccanismo di recupero e riutilizzo di beni alimentari, che altrimenti finirebbero tra i rifiuti, ha trovato formale riconoscimento nella L. n. 244/2007, comunemente denominata Legge Antisprechi, secondo cui “i beni non di lusso alla cui produzione e al cui scambio è destinata l’attività di impresa che presentino imperfezioni, alterazioni, danni o vizi, che pur non modificandone l’idoneità di utilizzo non ne consentono la commercializzazione o la vendita, rendendone necessaria l’esclusione dal mercato o la distruzione, qualora siano ceduti gratuitamente alle ONLUS…non si considerano destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa. I predetti beni si considerano distrutti agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto”.

Vista l’efficienza del sistema di conversione degli sprechi in risorse messa a punto dal Dipartimento di Economia e Ingegneria dell’Università di Bologna, la Last Minute Market offre attualmente la propria consulenza anche in altri ambiti di intervento, promuovendo il recupero non solo di beni alimentari,ma anche ad esempio di farmaci e libri invenduti, il cui riutilizzo consente di soddisfare le esigenze delle fasce più deboli della società, senza alcun onere per la spesa pubblica.

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